Desideria - Marino Gardina

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Desideria

E il mio turno


Desideria e stata con me in scuola elementare per cinque anni.
Nelle elementari sedavamo nello stesso banco. Viveva in una vecchia casa in campagna.
D'inverno veniva sempre vestita di nero -per nascondere la sporcizia delle
ceneri del focolaio che riscaldava la famiglia. I genitori bevevano molto alcol e chi si prendeva cura di
chi,era evidente. Era Desideria.........
Con il colore nero degli abiti si poteva nascondere la sporcizia che Desideria aveva addosso
ma il odore del bruciore delle legna ed il carbone che era talmente intenso
e che si sentiva in giro di dieci metri -no.
Quasi tutti alluni della elementare la prendevano in giro .
Volevo difenderla ma non ho potuto ero troppo pauroso ed mi scuso per questo.


Desideria       


Ultima volta che ti ho vista
stavi salendo sul Bus.
Andavi via ,lontano da qui
ed io ti dissi :
“Bene, vattene via da qui
ormai qui hai perso tutto il tuo
orgoglio”.

Non sei stata fortunata nella tua infanzia.

Desideria anni fa
ti chiamavano  puzzola.
Puzzola non eri tu
ma la loro ingenuità.

Ti chiamavano calza puzzolente
non e un nome valevole.
Nel aria sento l odore
della nostra vergogna.

Desideria scusa mi,
scusami per tutto che
non ho potuto per te fare .
Che non potevo difenderti
che stavo accanto a te.
Nel nostro banco a scuola
non potevamo difenderci.
Io tremavo di paura come te.


Se potessi fermare il tempo
io lo fermerei il tempo
dopo di che
ritornerei li
dove tutt` inizio.
Cambierei  la mia filosofia
di una vita di molta paura
probabilmente gli sputerei in faccia
gli sto sputando adesso.

Desideria sei diventata libertà
come la mia coscienza.



 
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